Più pesante del cielo by Charles R. Cross

Più pesante del cielo by Charles R. Cross

autore:Charles R. Cross [Cross, Charles R.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2024-03-15T23:00:00+00:00


15. Ogni volta che deglutivo

Seattle (wa), settembre 1991 - ottobre 1991

«Ogni volta che deglutivo un boccone di cibo sentivo un dolore lancinante, un bruciore, una nausea nella mucosa gastrica superiore.»

Resoconto dei problemi di droga

e stomaco dal diario di Kurt

Il secondo venerdì di settembre, venerdì 13, fu uno dei giorni più straordinari della vita di Kurt, una data che avrebbe compreso due risse, un duello a colpi di estintore e la distruzione di un disco d’oro dentro un forno a microonde. Tutto questo caos celestiale fu scatenato per festeggiare l’uscita a Seattle di Nevermind.

La giornata cominciò con una serie di interviste radiofoniche sulle principali stazioni rock di Seattle. Kurt rimase seduto composto durante la prima alla kxrx, ma non aprì quasi bocca e alla fine iniziò a scagliare fette di pizza da una parte all’altra della cabina di regia. Pochi giorni prima era disposto a parlare con qualsiasi giornalista interessato. «Anche se era un giornalista che non gli piaceva, Kurt diceva: “Sì, è un coglione, però gli piace il disco perciò gli concediamo dieci minuti”» racconta l’addetta stampa Lisa Gladfelter-Bell. Il suo atteggiamento era cambiato dopo poche interviste telefoniche. Era stanco di cercare di spiegarsi e ogni nuovo colloquio si trasformava in un gioco per vedere quante balle riusciva a inventare: quando parlò con Patrick MacDonald del Seattle Times sostenne di aver comprato una bambola gonfiabile a cui aveva tagliato mani e piedi perché voleva indossarla sul palco. A ogni modo, alla fine della settimana s’era stufato persino di prendere per il naso la stampa. Se in Europa due settimane prima era su di giri, in America e durante la promozione dell’album, sembrava esausto. L’esuberanza di Rotterdam aveva ceduto alla chiusura in se stesso e alla rassegnazione. Durante le due interviste successive preferì restare in macchina, lasciando a Krist e a Dave il compito di chiacchierare con i dj.

Alle sei la band ebbe la sua presentazione del disco «solo su invito» al Re-bar, evento che Kurt aspettava da una vita (Bleach non aveva goduto di un trattamento del genere). L’invito diceva: «Nevermind Triskaidekaphobia, here’s Nirvana» (Chi se ne frega della triscaidecafobia, ecco i Nirvana». Si trattava della fobia per il venerdì tredici, ma la cosa davvero spaventosa fu il locale stipato all’inverosimile di musicisti, giornalisti specializzati e potenti della scena.

Per Kurt era finalmente arrivato il momento di crogiolarsi nella gloria dopo avere conquistato Seattle, eppure sembrava a disagio per tutta quell’attenzione. Quel giorno e in tanti a seguire, diede l’impressione che avrebbe voluto essere ovunque tranne che a promuovere il suo disco. In quanto bambino cresciuto come centro dell’attenzione di tutta la famiglia solo per perdere questo privilegio durante l’adolescenza, Kurt rispondeva con sospetto ai colpi di fortuna. Durante il party rimase seduto in una cabina per fototessere: presente fisicamente, ma nascosto da una tendina.

Il gruppo era riuscito a intrufolare un bottiglione di Jim Beam, in palese violazione della legge sugli alcolici dello Stato, ma ancor prima che qualche ispettore li pizzicasse scoppiò il caos perché Kurt aveva iniziato a lanciare salsa contro Krist, scatenando una battaglia a colpi di cibo.



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